Lunedi Santo, Gv 12,1-11 “dell’aroma di quel profumo”

Lunedi santo
Gv 12,1-11
“dell’aroma di quel profumo”
Può l’aroma di un profumo disturbare? Evidentemente sì… Può suscitare sensazioni alle quali non siamo abituati e che ci spiazzano. Maria di Betania ha osato un gesto: durante la cena ha mostrato il suo affetto a Gesù cospargendo i piedi di profumo prezioso. Non è stato pubblico, “social”, ma una condivisione offerta a chi poteva comprendere. Il coraggio dei sentimenti, della verità di sé, della gratitudine, della limpidezza casta che vive e non è soppressa dalla paura del giudizio. Un segno per sostenere l’amico, il maestro che vive tempi estremi, difficili… Non possiamo sempre intervenire per guarire le sofferenze degli altri, ma se portiamo qualcuno nel cuore possiamo dirglielo con parole e gesti, soprattutto quando costano per qualche motivo.
E quanto costa voler bene? Anche tutto… E questo solleva la disapprovazione di Giuda che ne contesta la ragionevolezza. Ma è così incomprensibile, esagerato il gesto di Maria? Non abbiamo mai avuto qualcuno al quale eravamo disposti a dare il meglio che potevamo? È profondamente umano quello che compie questa donna e lo si comprende quando si vuol bene a qualcuno. Non si bada a spese, non si calcola quello che si spende perché non lo si considera perso, ma donato, utilizzato al meglio. Ma allora è una scena che simboleggia e profetizza la Passione del Signore! Il Signore non ha risparmiato, non si è risparmiato…