Venerdì della I settimana di Quaresima, Mt 5,20-26 “Se la vostra giustizia”

Venerdì della I settimana di Quaresima
Mt 5,20-26
“Se la vostra giustizia”
Nelle fibre dell’animo di un discepolo si manifesta un’attenzione alla giustizia che va oltre quella legale, codificata. Il discorso di Gesù evidenzia che non è la legge il riferimento del cristiano, ma il desiderio del bene. Il comandamento “non uccidere” è già un grande argine alla violenza la cui tentazione in alcune passaggi della vita potrebbe emergere a seguito di dolori, di umiliazioni causate da qualcuno, come pure è un ostacolo alla prepotenza individuale e di popolo, se fosse osservato non potrebbero esserci le guerre… Ma tante volte è facile rispettarlo senza però viverne il senso. Non nascondiamoci che pur non eliminando fisicamente un nemico, un avversario, sappiamo agire con forme simili all’uccisione. Denigrando aspetti della sua persona, insultandolo, togliendogli la parola… Certamente la gestione della rabbia non è semplice, abbiamo diritto alla giustizia nelle relazioni. Quando avvertiamo di aver subito un torto i pensieri di rivalsa sono forti e ricorrenti e chiedono di essere ascoltati, ma si può cercare una via costruttiva per gestire questo impulso che non sia solo la vendetta. E non parliamo solo di episodi causati da estranei perché i piccoli o a volte grandi conflitti sono con chi abbiamo accanto, con chi viviamo o collaboriamo con i quali condividiamo progetti o affetti e quando il limite, la fragilità o anche la cattiveria causano ferite dolorose, da amici diventano nemici e si accendono dinamiche di conflitto. Custodiamo la ricerca del bene, cerchiamo il confronto, preghiamo per la situazione non permettiamo al dispiacere di abbruttirci.