Venerdì della V settimana di Quaresima, Gv 10,31-42 “Sono Figlio di Dio”

Venerdì della V settimana di Quaresima
Gv 10,31-42
“Sono Figlio di Dio”
Gesù cerca di far ragionare i suoi interlocutori che non credono che sia il Figlio di Dio, pur avendo operato prodigi e segni essi lo negano. Non possono prendere in considerazione una simile ipotesi, la ritengono una bestemmia… Di contro spesso noi affermiamo con estrema facilità di essere figli di Dio senza che ci tremino le gambe, eppure è una dichiarazione enorme. Davvero ci sentiamo tali? O lo diciamo con poca consapevolezza? Penso che se ci osservassimo con lucidità vi potrebbero essere dei momenti nei quali sia impossibile attribuirci delle qualità divine, sia guardando alla nostra vita come singoli che come umanità. Anche in questo tempo storico sono troppi i luoghi dove prevalgono logiche oscure e violente, dove l’intelligenza è piegata alla distruzione e alla morte, dove l’empatia lascia il posto alla contrapposizione e alla freddezza. Eppure siamo le creature che portano l’immagine di Dio, addirittura Il Signore Gesù lascerà il suo testimone a un gruppo di discepoli che possano continuare a essere segno dell’amore del Padre. Siamo Figli perché dotati della più grande caratteristica divina: la libertà di essere, di scegliere. Siamo immagine, ma spetta a noi assomigliare a Dio. È nostra responsabilità agire per il bene, magari non compiremo segni straordinari, ma anche solo piccoli gesti gratuiti di attenzione volutamente compiuti, saranno indizi che il divino ci abita, che vale la pena vivere e vivere insieme.