Giovedì della II settimana di Quaresima, Lc 16,19-31 “ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”

Giovedì della II settimana di Quaresima
Lc 16,19-31
“ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”
La conclusione della parabola del povero Lazzaro e dell’uomo ricco è un dialogo tra quest’ ultimo e Abramo nel quale il ricco chiede che Lazzaro sia mandato a convertire i suoi fratelli i quali evidentemente erano “disattenti” ai poveri come lo era stato lui. Ma perché vedere un segno simile avrebbe potuto alimentare la carità verso i fratelli? È così evidente? È la paura dell’ inferno che ci rende più capaci di prossimità, di attenzione sincera, gratuita o alimenterebbe una vita magari ligia, ma timorosa, quasi oppressa? Nella parabola Abramo ribadisce che se non si crede alla scrittura neppure se si vedesse un risorto ci si convertirebbe…. Sono parole forti, ma belle! Perché il Padre ci accompagna nella libertà, tramite un ascolto serio della sua Parola di vita, offrendoci la possibilità di autentiche conversioni motivate dalla verità dell’annuncio che risuona in noi grazie allo Spirito. La carità non ha finzioni né secondi fini perché è il modo di Amare di Dio, perché l’amore basta a sé stesso… E noi come figli, in mezzo alle ingarbugliate vicende del nostro cuore, intuiamo la bellezza dei gesti gratuiti di carità pur riconoscendo che tante sono le attese di gratificazione che spesso nutriamo.