Venerdì della II settimana di Quaresima, Mt 21, 33-43.45-46 “capirono che parlava di loro”

Venerdì della II settimana di Quaresima
Mt 21, 33-43.45-46
“capirono che parlava di loro”
Oggi la liturgia ci offre la parabola dei vignaioli omicidi, uomini che presi dalla bramosia di impossessarsi della terra che gli era stata affittata, arrivano ad uccidere il figlio del proprietario. Una parafrasi di quello che stava accadendo, coloro a cui era stata affidata la cura spirituale del popolo di Dio si atteggiavano da padroni e avrebbero presto rifiutato il Figlio di Dio appendendolo alla croce. Ma il Signore sa che arrivare a toccare le coscienze di chi ascolta non è impresa facile, abbiamo difese molto forti prima di riconoscere i nostri errori, le nostre logiche negative. Le mura che proteggono la necessità di percepirci ineccepibili sono alte, vari strati di cultura, di giustificazioni, di principi, di orgoglio, di carenze personali non affrontate ci ostacolano nell’ammettere la verità. Spesso è solo quando si avvertire il dolore causato a chi si vuol bene che si incrinano questi muri e possono crollare. Gesù parla in parabole per aggirare queste difese, sa che ci è più facile vedere il male negli altri che in noi, siamo veloci nel giudicare le situazioni esterne… Fa meno male! Ma i racconti ci aiutano a immedesimarci e possono trovare il canale per aprirci gli occhi su noi stessi come accaduto agli interlocutori del Signore. Poi rimane a ciascuno il compito di agire cambiando oppure possiamo ulteriormente rifiutare di ammettere la verità. Ma vi è anche una logica divina che si muove nelle trame del mondo e che porta a valorizzare quello che come uomini potremmo scartare… “La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi” . Lasciamoci custodire da questo versetto della scrittura per scoprire qualche tesoro in quegli aspetti della nostra esistenza che invece vorremmo non ci fossero