III domenica di Quaresima, Gv 2,13-25 “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”

III domenica di Quaresima
Gv 2,13-25
“Lo zelo per la tua casa mi divorerà”
In questa terza domenica di Quaresima ascoltiamo il brano del vangelo di Giovanni nel quale il Signore scaccia i mercanti e i cambiavalute dal tempio. Gesù agisce con vigore e indignazione, si ribella al commercio dentro l’area della fede, dei luoghi simbolo del rapporto col Padre. Eppure le bancarelle erano parte dell’azione religiosa, fornivano gli animali per i sacrifici che le persone offrivano a Dio e i cambiavalute erano necessari perché nessuna moneta con un’effige di una divinità pagana poteva entrare nel tempio. Erano parte della devozione, della liturgia ebraica. Ma Gesù rifiuta questa logica di scambio, di mercato, non si può pensare che occorrano dei sacrifici per avere l’attenzione di Dio! Ma che padre sarebbe!?? Eppure è una mentalità religiosa che abbiamo, che pratichiamo, spesso offriamo qualcosa per ottenere una grazia, un aiuto. Ma davvero l’amore di Dio lo si ottiene con uno scambio? Dio mi ama solo se gli dono qualcosa? Purtroppo nella vita può accadere che qualcuno si sia sentito amato solo se all’altezza di certe attese, se avesse fornito certe prestazioni. Sentirsi apprezzato solo se porti un bel voto, se vivi secondo certi cliché… Potremmo aver sacrificato parti di noi perché semplicemente insufficienti agli occhi di qualcuno a cui volevamo bene. Ma se l’amore umano può essere viziato da immaturità ed egoismo, quello di Dio no! Ci ama liberamente e col desiderio che si sia pienamente liberi e fratelli e quando lo percepiamo allora desideriamo essere persone migliori. In fondo quello che più conta, che è più prezioso nella vita umana non si può comprare… L’affetto, l’amicizia, l’amore, non si acquistano. Che illuso e che disperato l’uomo che pensa di poter ottenere amore offrendo ricchezza! Allora comprendo l’ardore di Gesù, una fiamma che è accesa non sul bracere del tempio, ma nel suo cuore. Che la Quaresima possa riavvivarla anche in me, in ciascuno, affinché si riducano le inerzie e si riprenda la passione.